La preistoria
La preistoria
Grotta di Altamira (Spagna)
Il termine preistoria dal latino (pré, prima o historia, storia) individua il lunghissimo periodo che va dalla prima fase di stanziamento di gruppi umani in un territorio, fino alla comparsa di testimonianze scritte. Approssimativamente collocate all'inizio del IV millennio per i territori compresi tra la Mesoportamia e la valle del Nilo comunemente indicati come Mezzaluna fertile) e in fasi successive nel resto del vicino oriente e dell'Europa.
In Europa la presenza di un linguaggio e di un'espressione scritta come fonti documentarie va riferita all'Era del ferro avviata mille anni prima di cristo. La produzione scritta relativa per lo più a leggi o a testi religiosi e rituali, è quasi sempre accomunato dalla costruzione di opere monumentali che identifichiamo come megalitiche (dal greco mégas, grande, e lithos, pietra), in altri casi ha invece seguito la nascita di veri e propri sistemi urbani.
E' possibile parlare della presenza di espressioni artistiche a partire dal Paleolitico superiore o Età della Pietra antica circa 30.000 anni fa quando alla produzione scultorea di piccole dimensioni e l'organizzazione dei primi luoghi di culto. Solo dopo il 10.000 a.C. con il Mesolitico Età della pietra media, l'uomo comincia ad addomesticare gli animali e ad abbandonare le caverne. Tale attitudine troverà compiutezza nella successiva fase del Neolitico (6.000 a.C. al 4.000 a.C.) o Età della pietra nuova. Organizzato in insediamenti stanziali, l'uomo impara a levigare la pietra ed affina le proprie capacità nella gestione dell'allevamento e dell'agricoltura. L'Età neolitica si conclude, nei territori dell'Egitto della Mesopotamia, nel IV millennio ed è eseguita dal periodo del rame, del bronzo e quindi del ferro, in Europa invece, l'Età del ferro si avvia stabilmente non prima della fine del II millennio a.C.
L'arte in Età preistorica assume di volta in volta significati diversi, non riferibili ad una funzione di tipo comunicativa, legata in molti casi ad aspetti ,magico - rituali. Prendiamo ad esempio i cicli di pittura di Età paleolitica rinvenuti sulle pareti delle grotte.
Essi rappresentano in prevalenza bi8sonmti, tori, cavalli, renne, cervi, capre, segni astratti e più raramente l'uomo. Un così vasto repertorio di animali e segni induce a penare che l'artefice non fosse spinto da una semplice volontà descrittiva, ma da un'esigenza rituale.
In tal senso,. la pratica figurativa può avere fini magici in quanto vuole propiziare il buon esito della caccia e la fertilità della terra. Questi possono associarsi o meno a specifici fini di culto spesso rivolti a divin8ità rituali quali il Sole e gli astri.-
A partire dall'Età neolitica si afferma l'esigenza da parte dell'uomo di comunicare fatti o eventi attraverso la successione controllata di segni o di scene figurative-.
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